Vita mezza piena e mezza vuota
L’opera intende essere continuità sperimentatrice capace di regolare il parametro della manifestazione e dell’evento attraverso la metafora del palcoscenico.
Il tema artistico vuole rifarsi ad una iconografia da cartolina o da etichetta, come etichettabile è una certa quotidianità. L’allegoria del bicchiere ( mezzo vuoto e mezzo pieno ) che interagisce con un profilo di vita essenziale e talvolta provvisoria.
Tutto ciò per raccontare ( o soltanto far immaginare ), in pochi centimetri quadrati, la vitalità, l’armonia ma anche la stanchezza e la disaffezione per il perenne contributo esistenziale, passando attraverso prerogative, impegni, identificazioni e codificazioni.
Pertanto il “grafismo” che ne deriva cerca di cogliere questo senso intrinseco, nel colore e nel “non-segno”. Richiede, e apprezza, uno sforzo verso i valori della contemporaneità e della modernità, culturale ed intellettuale.
E tutto questo realizzando un inviluppo estetico idoneo a concretizzare un ‘affresco’ visivo sintetico, indelebile, immediato e cosmopolita.
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