Incontro meeting
Breve racconto ...
Turak si aggirava per quell'enorme stanza piena di libri.
File di parole incolonnate sino al soffitto, non sapeva perché si fosse trovato lì, ma comprendeva di dover cercare qualcosa.
In quel silenzio totale e totalizzante, solo il profumo della carta invecchiata e del legno degli scaffali era l'unica presenza sensoriale.
D'un tratto un sono ruppe il silenzio; tre rintocchi uno dopo l'altro lo avvisarono che era giunte l'ora di uscire dalla stanza e andare a dormire; un'ultima occhiata e senza fretta si girò verso l'unica porta di uscita della stanza, quando un tonfo lo fermò sul suo cammino.
A non più di cinque passi da lui era, adagiato per terra, un libro antico aperto alla pagina ventiquattro, si chinò e lo raccolse, iniziando a leggerlo.
" Gli sciamani dell'antico Messico chiamavano alleati le forze inesplicabili che agivano su di loro.
Questo, perché pensavano di poterle usare a loro piacimento, convinzione che si rivelò quasi fatale, dato che ciò che definivano alleati, sono esseri incorporei presenti nell'universo.
Gli sciamani contemporanei li chiamano esseri inorganici.
Chiedere quale sia la funzione degli alleati equivale a chiedere quale sia quella di noi uomini del mondo.
Ci siamo e questo è quanto.
Gli alleati ci sono esattamente come noi e forse esistevano già prima di noi."
( Carlos Castaneda )
Rilesse tre volte di seguito il brano e richiudendo il libro si avviò nella sua camera per coricarsi.
Appena entrato sentì un fortissimo profumo d'incenso, come se si muovesse un invisibile incensiera proprio sotto il suo naso; si spostò alla finestra e la spalancò per dare aria alla stanza, ma in quel momento, un enorme farfalla di colore verde smeraldo, grande quanto un gatto entrò sbattendo le ali e rimase immobile sopra il suo letto.
Perplesso la guardò senza riuscire a dire nulla, persino la mente era immobile. Dopo pochi istanti iniziò a chiedersi come poteva esistere una farfalla così grande e poi luminosa come fosse fosforescente.
Cercò di avvicinarsi muovendosi lentamente, ma d'un tratto quell'animale volò via emettendo un suono che sembrava quello di un diapason, tanto da doversi tappare le orecchie con le mani.
Andò di corsa alla finestra per seguirne il volo e la vide sparire in una strana nebbiolina azzurra; chiuse le finestre e andò a letto.
Passò una notte agitata e piena di sogni fantastici e inusuali, svegliandosi alle prime luci dell'alba trovò sul comodino a fianco del letto una scritta lasciata sul piano impolverato: " Un guerriero agisce come se sapesse quello che fa, mentre in effetti non sa nulla." (Castaneda)
Allibito si sedette ai bordi del letto e rimase attonito a leggere e rileggere quella scritta, poi puntuale iniziò la domanda mentale :" ma chi l'aveva fatta?" ovviamente nessuna risposta era valida, ma la domanda più difficile a cui rispondersi era da dove era venuta quella polvere, visto che la stanza era stata pulita due giorni prima e nessun altro oggetto era coperto di polvere, e poi da così tanta polvere ...
Si alzo e andò in bagno, al suo ritorno la frase era scomparsa come fosse stata scritta sulla sabbia prima dell'alta mare.
Fece un sorriso, aprì la finestra, guardò il panorama godendosi il fresco de mattino e alzando lo sguardo al cielo ringraziò dei aver avuto un'esperienza da portare con sé e raccontare.
http://youtu.be/F10CR9dYtI0
Commenti 7
max ^_^
max
max
ho letto tutto di Carlos e concordo.
max
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