Selfie Dans
L'essere perfettamente teconologico, si fotografa. Immortala se stesso . Quella fotografia ferma un tempo in comune, un tempo di passanti, volti, grida, rumori sordi di metropolitane globalizzate. Il tempo interiore invece, quello che il Selfie produce in chi ha prodotto lo scatto, quello è personale, umorale, viscerale. Appartiene al momento presente, ma anche al momento futuro, di quando si riguarderà la foto, rievocando il tempo passato, e generando un vortice memotemporale in cui solo chi ha vissuto quell'attimo conosce, solo lui sà della magia e dell'umore, dell'amore o del vento. Così Selfie diventa un opera che trasforma una moda del momento il "Selfie" in un atto fortemente profondo, una finestra ponderosa su un mondo allucinogeno, in cui la dichiarazione non viene svelata agli sconosciuti, ma diviene un onirica rappresentazione con cui la memoria gioca. Gli elementi, i simboli, gli affetti, le strade, gli affreschi intestinali si mescolano, anche guardando solo una foto, vengono a galla poesie dell'anima, torbide trappole, distanze sconosciute. La confusione è solo nel capire di perdere il 50%per cento della mano altrui, i quella mano che nella mente approda, disegna e si diverte a costruire un mondo, un idea, un opera che nessuno puo' vedere, compiere, finire.
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Lino
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