LAMPA

Questa installazione, composta da scatole clandestine, lampade, foto e video, è nata in Sicilia. Raccattando pezzi di legno di barche clandestine, coloratissimi, ho pensato che dovevano diventare qualcosa. Sono nate le prime "scatole" clandestine, fatte di legni di barche e rifiuti trovati sulle spiagge, teschi trovati nei fiumi, bambole trovate in vecchie cantine. Da qui il desiderio di vedere Lampedusa e quel accadeva laggiù, a metà installazione parto per Lampedusa con una domanda mia personale da rivolgere ai migranti: Come fate a vivere e non a sopravvivere? Lì ho trovato una vitalità inaspettata, una speranza. Da questo ne è nato un video senza volti e foto senza migranti. Una volta tornata ho finito l'installazione e le scatole hanno cominciato a colorarsi del colore delle barche depositate nel cimitero delle barche di Lampedusa, e ad illuminarsi, diventando lampade, aprendosi alla vita. Il mio è un percorso personale, polito e sociale, dove il dolore dell'altro si mischia al mio dolore creando qualcosa di altro. Qualcosa che porta in se una speranza che all'inizio non vedevo. Lampa è questa luce che mi ha guidato in questo abisso profondo. Questa istallazione per me è come un cielo di stelle scuro che diventa mare profondo in cui i pesci nuotano nell'oscurità e si trasforma ancora diventando magma chiedendo di uscire prepotentemente come nelle danze di possessione, sono stata posseduta da questa storia e ora ve la mostro. Fatene quello che credete Jndj
L'installazione è composta da 25 scatole, 4 delle quali sono lampade, e pezzi di spazzatura trovata a Lampedusa e sulle spiagge italiane, una mezza vasca in ghisa e valigie di cartone, due cartelli stradali, qualche tanica arrugginita di olio e un teschio di cervo. I tavolini sono stati costruiti da me, tutto quello che vedete, scatole di legno comprese sono state riciclate, raccattate ai cassonetti e usate per questa istallazione. Più il video, più le foto fatte a Lampedusa in Ottobre 2013 di cui ho dovuto fare una selezione.