I don't shop therefore I am not
"I don't shop therefore I am not" non registra solo la compressione dei consumi indotta dalla crisi ma introduce una sorta di discrimine, di spartiacque tra coloro che consumano e quelli che non lo fanno più.
Analogamente l'opera qui proposta accantona le tecniche della fotolitografia e della serigrafia di cui si servì B. Kruger per recuperare la manualità pasticciona della pittura astratta geometrica. Niente grafica pubblicitaria, niente immagini appartenenti alla cultura di massa, ma un supporto già stampato, due cuscini che richiamano le forme geometriche degli anni '60, sul quale sono disegnate le lettere che compongono la massima.
Certo, l'orizzonte resta sempre quello contemporaneo ma è "il consumo come unica forma di cittadinanza" ad essere messo in discussione.
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Lino
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