Portrait of Istanbul
I ritratti sono spontanei, le persone provenienti da contesti sociali piuttosto umili, scatti fotografici fatti d’istinto, con pose naturali, le persone reali, vere. Ho cercato di trovare l’attimo ideale in cui la loro anima si manifestava e le esperienze di vita potevano emergere incise nei volti.
Con quasi tutti i soggetti sono entrata in rapporto, attraverso un sorriso, lo scambio di qualche frase incomprensibile. E proprio nel momento in cui avveniva lo scambio si potevano attraversare i confini della lingua e della cultura per catturare storie di esperienza umana, sentivo di non essere più estranea ma avvertivo una familiarità che potrei definire quasi universale, la stessa che provo guardando nuovamente questi volti.
E’ strano, può apparire inverosimile immortalare il volto di un perfetto sconosciuto e, allo stesso tempo, sentirlo familiare, sentire che non riuscirai a dimenticarlo.
Soggetti per lo più poveri, lontani da immagini stereotipate, dai social network, con scarsa consapevolezza della propria immagine, chiedevano di essere fotografati per ri-vedersi sul display della fotocamera. Donne con il capo coperto, legate a vincoli religiosi, cercano emancipazione indossando abiti dai colori brillanti.
Ritratti di individui che esistono, vivono il reale, esseri viventi non immagini.
Commenti 5
Grazie !! Complimenti !!
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