MISSING

Video, Memoria, Politico/Sociale, Filmato, 01:29
La nostra memoria non è capace di contenere un numero infinito di informazioni ; il nostro sistema mnemonico, per non andare in tilt, deve continuamente fare delle scelte ricordando un’immagine o un evento, piuttosto che un altro. L’esigenza di scattare continuamente delle foto e di postarle su un social network è alla fine il tentativo di ricordare tutto di sé stessi, bloccando l’intera esistenza in un luogo virtuale dove lo spazio e il tempo sono ricostruiti a proprio piacimento. “Condividere” il proprio Selfi è alla fine l’espediente per vivificare la memoria collettiva, quella memoria sociale che nel corso degli anni è andata sempre più scomparendo.

Ovviamente se da una parte, l’individuo attraverso l’uso delle tecnologie può conservare più informazioni possibili non solo della propria vita, ma anche della propria immagine, dall’altra demandando alla fotografia o al computer il compito di salvaguardare i propri ricordi e le proprie immagini, ha un indebolito i processi mnemonici. Forse come sostiene U. Eco in “La Memoria Vegetale” la natura sta eliminando ciò che non serve e l’aumento dei disturbi specifici dell’apprendimento e di malattie degenerative quali l’Alzheimer, sono in effetti un sintomo da non sottovalutare. In fondo perdere la memoria equivale a smarrire e cancellare la propria Identità.

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