Fisiognomica

«La nostra reazione convenzionale a tutti i media, secondo la quale ciò che conta è il modo in cui vengono usati, è l’opaca posizione dell’idiota tecnologico. Perché il “contenuto” del medium è paragonabile a un succoso pezzo di carne con il quale un ladro cerchi di distogliere il cane da guardia dello spirito. […] Soltanto l’artista (quello autentico) può essere in grado di affrontare impunemente la tecnologia, e questo perché la sua esperienza lo rende in qualche modo consapevole dei mutamenti che intervengono nella percezione sensoriale».
Marshall McLuhan, Gli strumenti del comunicare

In questo video compare il volto dell’artista in primo piano, su cui intervengono delle mani in movimento.
L’inquadratura è quella tipica delle riprese amatoriali realizzate attraverso uno smartphone e spesso diffuse sulla rete secondo le “nuove” modalità di fruizione dell’immagine.
Anche l’azione in un primo momento sembra mostrare una situazione di amorevole e intensa intimità ma presto la violenza ripetuta dei gesti rivela il paradosso.
Fisiognomica (titolo del lavoro) è la disciplina parascientifica che si proponeva di decifrare la psicologia di un individuo attraverso lo studio dei lineamenti e delle espressioni del viso. Considerando validi questi presupposti, attraverso il processo inverso, nel video assistiamo al tenace tentativo di plasmare la fisionomia dell’altro e di conseguenza arrivare a modificarne l’identità. Con altrettanta tenacia la vittima di questo esperimento resiste imperturbabile. La testa affondata sul cuscino, con le pieghe della stoffa a fare da aureola, si permea di una valenza cristologica. La natura umana e divina si manifestano l’una attraverso la passione, condizione tipica dell’uomo, e l’altra attraverso l’imperturbabilità serafica in un atto di forte affermazione del proprio Sé.
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