#uomosocial(e)
Questa non vuole essere una foto di denuncia. Il mondo evolve, la tecnologia avanza, e l'immagine di noi che riflettiamo attraverso i nostri profili sui social network non sempre è quella che vediamo riflessa allo specchio la mattina appena alzati o la sera, quando ci laviamo i denti e ripensiamo a quanto la giornata sia stata utile, a noi e agli altri. Volenti o nolenti, ci adattiamo a questo nuovo modo di guardare e di guardarci, spesso senza nemmeno rendercene conto. Non è, dunque, una foto di denuncia, ma una foto "della realtà". Le cose stanno così e raramente abbiamo la voglia e la forza di cambiarle. Così, più che "animali sociali", come diceva Aristotele, stiamo diventando "animali social", veri predatori (di like e retweet) che però spesso si trasformano in prede.
L'uomo di sinistra è quindi il predatore: "Vi piaccio? Sto bene così? Sorrido? Mi trovate attraente?"
L'uomo di destra, invece, è la preda: "Non ce la faccio. Oggi non sono felice. Perché devo sorridere? Perché devo sembrare attraente, se quello che attraggo è solo sfortuna?"
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