Myself

Myself

Il progetto Myself indaga su me stessa nel mio più profondo e non è rappresentata da una mia foto né di tipo “professionale” né di quelle postata sui social network, quindi in assoluto contrasto con l’attitudine-social dei nostri giorni di apparire postando foto “private” di sé le quali, giusto il tempo di essere scattate, diventano immediatamente pubbliche per poter essere condivise. Per chi vive di “social-accettazione” la sicurezza in sé non deriva dalla conoscenza che hanno di loro stessi, delle loro caratteristiche e dei propri limiti, ma nel sentirsi riconosciuti dagli “amici” del proprio network come “cool” per come si mostrano, per qualsiasi cosa facciano e trend setter per qualsiasi opinione esprimano.
Ecco la spiegazione delle dieci immagini che compongono questo progetto, riportate nel giusto ordine sequenziale.
1) LA MIA PRIMA FOTO: Questa è la prima foto dei miei album fotografici, iniziati da quando i miei genitori mi hanno regalato la mia prima macchina fotografica all’età di quasi quattordici anni, ed è stata scattata durante la prima uscita da soli fatta a pranzo da McDonald’s con alcuni ex compagni di classe della terza media. Rappresenta per me l’immagine-testimonianza dell’inizio della mia passione per la fotografia: infatti da quel momento ogni occasione era buona per portarmi dietro la macchina fotografica (Settembre 1988).
2) STELLE DI PONGO: Questa foto rappresenta il mio primo lavoro artistico, quando la passione per l’arte contemporanea è entrata dentro di me, in questa fase come un divertissment. Poi ho cominciato a prenderla sul serio ed ho provato a fare l’artista (1998). (http://www.energizzarte.com)
3) CERTIFICATO DA AVVOCATO: La foto di questo documento rappresenta l’attestato della conclusione del percorso di studi giuridici che mi ha portato a diventare avvocato, professione esercitata per otto anni. Questi studi sono stati per me faticosissimi – il mio corpo dava dei segnali, attraverso malattie psicosomatiche, che io non ero in grado di cogliere - non solo per il sospetto di disturbi di cui all’immagine n. 8, ma soprattutto in quanto non erano aderenti al mio temperamento iperattivo, alla mia difficoltà di attenzione, alle mie reali attitudini come la creatività - soffocata dagli studi – ed alla mia essenza poliedrica e multitasking (30-01-02).
4) LA MONOCOLA: Il mio percorso artistico va sempre più verso la fotografia che porto avanti anche nei viaggi, altra mia grande passione. Questa foto è stata scattata nella regione algerina del M’Zab, in una comunità dove le donne posso mostrare in pubblico solamente un occhio, e rappresenta un incontro speciale, intimo e fugace, avuto con una di queste donne (2004-2005).
5) UNA MODERNA RAPPRESENTAZIONE DELLA NATIVITA’: Nel settembre 2010, dopo essermi nel frattempo sposata, aver cambiato città – da Roma a Modena – ed essere diventata mamma di due bimbi, decido per un cambio di rotta: passo dalla carriera legale a quella di imprenditrice nella moda, in quanto rilevo la maggioranza di quote del marchio Monsieur Cucu’, che fa abbigliamento bimbo (ma anche donna), per il quale mi occupo del concept, dell’immagine, dello stile, oltre che della sua espansione. Questa scelta mi viene dalla convinzione che in questo ambito avrei potuto meglio esprimere la mia creatività e la mia poliedricità. Questa immagine rappresenta una versione moderna della Natività, con tanti piccoli elfi rossi-Monsieur Cucu’ che formano anche il tipico fiore icona del Natale (2012)
6) UN BAGNO CON BARNEY BEAR: Ho scattato questa foto ai miei figli durante una domenica pomeriggio, mentre giocavano in modo divertente e creativo, con maschere subacquee e tanta schiuma, a fare il bagno insieme al loro “ospite insacchettato”, l’orsetto Barney Bear. Questa immagine rappresenta, all’interno del progetto, il mio photo-blog (http://monsieurcucu.blogspot.it ) ed il lifestyle che con esso porto avanti: Arte, Fotografia, Design, Viaggi, Creatività dove i bimbi, vestiti per lo più con abbigliamento da me disegnato, vengono portati ed inclusi in un mondo “da grandi” creativo e dinamico, che metabolizzeranno ognuno a modo proprio, assorbendone i relativi stimoli (febbraio 2013).
7) KEN ROBINSON, TED TALK, 2006: Sono rimasta estremamente folgorata da questo discorso: mi ha fatto capire molto del mio percorso ed ha dato risposte a domande alle quali non riuscivo ancora a darne. Dovrebbe essere ascoltato sia da tutte le persone che lavorano nell’ambito dell’educazione, da tutte le persone che legiferano in materia, oltre che da tutte le persone che stanno per diventare genitori. Ne condivido e sottoscrivo ogni singola parola. www.ted.com/talks/lang/it/ken_robinson_says_schools_kill_creativity.html
8) DISTURBI A ME “FAMILIARI”: Ognuno di noi fa un certo percorso. Io sto iniziando a capire il mio andando ad indagare il mio passato, il perché di molte mie scelte e rivedendo, da madre, alcune difficoltà patite da me quando ero piccola.
9) I VOTI-“SMILE” A SCUOLA RIELABORTI IN MODO CREATIVO: Questa è una composizione delle foto fatte ai voti-smile, dati a mio figlio a scuola dalla sua insegnante di italiano, e fatti diventare dei disegni molto fantasiosi (English-Italian Primary school, Year 2)
10) AUTORITRATTO DI MATTIA: Questa foto rappresenta l’autoritratto di mio figlio, appeso a scuola, accanto a quello degli altri, all’ingresso della loro classe (di una scuola molto severa!). “Perché hai fatto le corna?” gli ho domandato; “Perché io sono un bambino dispettoso, ecco perché!”, mi ha risposto. O mio Dio, è così ironico e creativo a sette anni??!!
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