Identità e tecnologia. Questi i soggetti dell’indagine artistica di Alessia Limone, questo lo spunto di riflessione che dovrebbe coinvolgere ogni uomo moderno. Se, infatti, tecnologia e identità sembrano trovarsi astrattamente su due piani diversi di vita e di significato, la realtà dei fatti ci mostra un quadro in cui essi sono strettamente connessi. “L’avvento della tecnologia è davvero positivo?” è la domanda che l’artista si pone. E risponde con una serie di fotografie che mirano a esternare la differenza fra io comunicato ed io esistente. Perché la tecnologia non ha solo reso la vita più facile, ha anche permesso all’essere umano di modificare la propria identità reale e imperfetta, sostituendola con una nuova identità fittizia e accattivante, da mostrare al prossimo in un processo di omologazione che ci rende tutti tanto perfetti quanto identici. Fotografie per denunciare l’influenza della tecnologia sulla mente umana, per porre un freno alle emozioni snaturate dalla realtà virtuale. Catfish prende spunto dall’omonimo documentario indipendente dei due giovanissimi registi Henry Joost e Ariel Schulman, che hanno voluto raccontare la falsità e gli inganni dei rapporti virtuali attraverso l’evoluzione di una relazione che si sviluppa esclusivamente online. Un invito, dunque, a restituire alla tecnologia il suo ruolo strumentale e a riprendere possesso della propria vita lontano dal filtro dei dispositivi elettronici.
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celeste,
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