BIG SUR

BIG SUR

Pittura, Spiritualità, Fantasia / Visionario, Vernici industriali / Smalti, 100x70cm
Collage per un’esplorazione delle vie dell’archivio tempo-natura. E’ una galassia estetica d’infinite sollecitazioni sensoriali attraverso una visione romantica per cercare di rappresentare un mondo pensato a corrispondere ogni esigenza creativa nel quale esistere con totale libertà. Questa produzione d’opere è una libera espressione artistica col corpus della pittura, formulata di strategie estetiche deliberatamente volute, per favorire all’osservatore, una sottile riflessione sull’idea storica dell’ospitalità, socialmente antropologica in questo stato, definito “luogo perfetto, terra del sole”, con un’interpretazione rivolta alla diversità al multiculturalismo al cosmopolitismo alla varietà delle religioni e agli intrecci etnici, che si è attuata e concretizzata nell’esperienza reale dei giorni vissuti in loco. Una situazione di due paradisi offre un panorama con scenari diversi, caratterizzando distinti aspetti fisionomici, quello naturale e quello artificiale, che spesso si fondono, in questo luogo: California. Il primo un paradiso di carattere atavico, con i suoi territori naturali, appartenuto a civiltà lontane ormai remote, in cui si sente, con delicata sensibilità, che ancora vive lo spirito dei sogni dell’uomo, ricordati ora solo dalla storia, si manifesta nella totale pienezza della sua natura, Quello artificioso, moderno, contemporaneo, che sussurra, con fascinosa attrazione, all’osservatore, la capacità di produzione in ogni cerchia, dalle megastrutture d’architettura-ingegneristica, d’affermata avanguardia, alla famosa e storica industria cinematografica delle grandi star. Con i loro riflessi di luci coniugati come lampi d’arte, di misurata diligenza, soffiano l’alito sensibile dell’ottimismo e dei cambiamenti culturali in continuo divenire. Questa terra è un quadro ammaliante e malizioso, affascinante per i suoi molteplici volti, che concede trasferire lo spirito dell’osservatore dentro le cose su cui l’occhio si posa. Luigi Cola – 2013.


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