Un amorosa macchina (architetture)

Un amorosa macchina (architetture)

C’è un uomo dentro un uomo?
E’ l’idea stessa del contenuto. L’espressione che via via si codifica dando vite e sistemi: nozione che si fa. Ma non si va molto lontano nel colonizzare l’”anima” attraverso la negazione: rapporto per blocchi (duali), per strappi, per ritorni con “premi” cognitivi. (sappiamo che)
Il caos è un rapporto di reciprocità consistenti incondivise (latenza). E’, in altre parole, il presupposto (consistente) su piani da farsi.
Oltre all’ovvia moltitudine di un uomo (un uomo è molti uomini, tanti quante sono le potenze, sono le possibilità in un piano di consistenza: ciò che si fa si è), vi è l’”arte” che essendo un elemento, tale va considerata. Quindi, l’arte è l’elemento percettore di enti possibili che si attraverseranno.
E’ una vecchia idiozia insistere sull’essere o meglio è solo un modo linguistico di risolvere una questione di conflitto. L’arte è quindi un catalizzatore che s’insinua attraverso piani in consistenza e preclude all’essere un presupposto indicativo. Interessante è scoprire come questa (l’arte) ragiona.

nella foto: La piu' bella cicatrice.

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