Di cavalli, di letti e di CavalLetti L’occhio dell’artista vede quello che gli altri non vedono. Nell’installazione, realizzata in occasione della VII edizione dell’Etnofestival di Buonalbergo, Michele Spina è partito da 2 vecchie reti metalliche per letti. Applicando, quindi, delle teste e delle codi di legno, e sollevando le reti in posizione obliqua, ha realizzato CavalLetti. La scritta hope, ripetuta più volte a colori vivaci sulle parti lignee, rimanda contemporaneamente al cavallo e alla speranza. Per l’ambientazione all’aperto, Spina ha scelto di collocare un CavalLetto su uno spuntone di roccia, in una parodia della retorica dei monumenti, e un altro CavalLetto tra balle di fieno simulanti una stalla, ironicamente allusiva a Kounellis. Il risultato finale è sottilmente provocatorio, teso a smontare e rimontare il concetto stesso di fare arte, alla stregua di un giocattolo.
News
celeste,
Commenti 0
Inserisci commento