Attenzione tubo Gas

Attenzione tubo Gas

Installazione, Virtù, Minimal, Materiali vari, 200x140cm
Gioca sulla sorpresa Dieci metri e cinquantadue di tubo gas da sostituire entro il 2014, l’ultima installazione di Michele Spina, visibile, il 22 e il 23 agosto 2009, nell’ex teatro salesiano di Buonalbergo. Rompe, infatti, fragorosamente, con le mostre di quadri raffiguranti casette e paesaggi, o con le esposizioni di vecchi oggetti del mondo contadino, che costituiscono il modo più banale e più falso di valorizzare il centro storico sannita, e si immerge nelle viscere del presente. Un nastro giallo, disteso intorno a 4 pilastri, avverte del pericolo: Attenzione tubo gas. Dentro la recinzione un tubo, collegato a una bombola e terminante con un rubinetto, sembra concretizzare la minaccia. La sensazione è quella di un cantiere, molto verosimile, ma, a guardar bene, si nota il tubo modellato ironicamente, in modo da formare la scritta gas. Sulla parete, che fa da sfondo, una tela dipinta, divisa in più scomparti, rappresenta il cerchio rosso con il divieto di fumare, il triangolo nero con la segnalazione di materiale infiammabile, e il cerchio rosso con il divieto di avvicinarsi. I rischi annunciati dal cartello sono solo presunti, destinati a esaurirsi nel momento stesso della loro proclamazione. L’installazione si estende al palcoscenico, dove un'altra tela presenta una serie di tre bombole: la prima, dipinta a metà e di colore arancione, la seconda intera e sempre arancione, l’ultima intera e di colore blù. Dinanzi al quadro, in un vicendevole richiamo, sono allineate tre bombole vere, che, assurte a protagoniste della messainscena, sembrano attendere l‘omaggio del pubblico. Con il suo lavoro, Michele Spina agisce al confine tra la realtà e la sua rappresentazione, non a caso allestita in un teatro, luogo deputato di una realtà altra; non prende posizione ma mescola, con un sorriso ingenuo e insieme beffardo, i piani. Rivendica a se stesso l’esigenza di smascherare l’illusine del fare artistico, sollecita il fruitore a uscire dallo stato di contemplazione e a interrogarsi, al di là dell’apparenza, sul senso ultimo delle cose. Superata l’iniziale sorpresa, subentra il piacere dell’intelletto, proiettato in un mondo che trova giustificazione nel fenomeno estetico. Maurizio Cimino
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