FOLLA

Note sull'opera: Un’umanità fragile, come evoca il rumore del vetro in frantumi, con cui culmina il bisbiglio di sottofondo trasmesso dalle casse. Il pubblico che, in occasione dei vernissage, sosta ritualmente nella galleria, rubando la scena alle opere esposte, deve, in questa occasione, arretrare e trattenersi nell’unico ambiente rimasto libero. Ripete così l’installazione. Diventa, a sua volta, “Folla”. Al di là dell’ironia sottesa a un’operazione del genere, traspare il desiderio dell’autore di riappropriarsi dei luoghi, sempre pochi, destinati alla manifestazione della creatività. Nella doppia lettura della folla, ereditata dai secoli scorsi, ora positiva e tesa ad esaltare il suo ruolo centrale nella società moderna, ora negativa e segnata dal timore dell’annullamento dell’individuo, Spina propende per la visione critica. Contro il rischio dell’omologazione e la tentazione di desistere, richiamati dall’installazione, afferma la volontà di resistere, di esprimersi. Una chance che tutti siamo invitati a cogliere. MAURIZIO CIMINO