C'è qualche forma di resistenza nell'agire, percezione di un non fluire, uno scontro più che un incontro. Un susseguirsi di percezioni interne distorte dalla parola. Una parola che ha perso di significato, un pensiero che non è il nostro, non viene restituito, il sentire è diverso. C'è qualcosa che spinge, che continua a chiamare, che ti sveglia, che ti fa andare. Movimenti interrotti. Movimenti che si spezzano e si ripetono all'infinito mentre nell'arte senza sforzo tutto appare così chiaro, le forme si uniscono, i colori si percepiscono. C'è un tacito equilibrio. Tutto avviene spontaneamente, gli strati non pressano e tutto ciò che resta è un luogo che non ha luogo, una presenza di assenza.
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