Chi c'è dentro?
Il progetto viene pensato in una stanza dove nella parete frontale verrà proiettato un video realizzato fra le mura di un pollaio con posizionato al centro di esso un filo rosso con appeso un uovo bianco. Questo elemento aggiunto collega tutti i lavori grafici e fotografici che sto realizzando in questi anni. La telecamera rimarrà fissa, all'inizio nella stanza vuota e filmerà cosa succede all'interno di essa all'entrata dei galli e delle galline.
Il filo rosso rappresenterebbe l'unica possibilità di creazione dell'animale, generare attraverso la via genetica, la via del sangue. All'interno invece del nostro spazio espositivo verrà posizionato un filo d'oro con appeso un uovo bianco.
"Fin dai tempi più antichi, il filo d’oro è il simbolo di un sapere che nasce dall’esperienza personale e che è libero dai condizionamenti istituzionali.
È un filo perché rappresenta la continuità di un’esperienza sempre antica e sempre nuova ed è esile perché in ogni generazione questa consapevolezza viene mantenuta da una minoranza di individui.
Questo filo è d’oro perché è immortale, rimane sempre anche nei periodi più caotici e oscuri, a volte più apparente, a volte più nascosto".
(Raimon Panikkar filosofo e teologo spagnolo)
L'uovo scenderà esattamente al centro della stanza. Da questo filo appeso collegherò un altro filo dorato che scenderà e si sposterà attraverso dei chiodi che posizionerò alla destra e alla sinistra della parete. Il filo poi potrà essere spostato da chi volesse intervenire direttamente sull'installazione.
L'uovo è l'immagine della perfezione, corrisponde a uno stato già differenziato rispetto alla sfera, che deriva dal precedente per una specie di «polarizzazione» o di sdoppiamento del centro che dà origine ai due fuochi di un'ellisse;
“Le due metà in cui si divide l’“Uovo del Mondo», secondo uno degli aspetti più comuni del suo simbolismo, diventano rispettivamente il cielo e la terra” (Rene Guenon)
L'installazione ben rappresenta ciò che voglio portare della mia esperienza artistica, che parte dal mio sguardo sulla mia infanzia e sulla mia famiglia di origine a oggi. Le difficoltà di adattamento ad un ambiente incentrato principalmente sulla terra, sui valori. La gallina e il gallo sono gli animali che hanno fatto da sfondo ai miei giochi infantili. Il video rappresenta proprio il passato, è come un film già visto, qualcosa di antecedente. L'installazione nella stanza è l'oggi, la continua ricerca della conoscenza, dell'individuazione, collegata al passato ma principalmente orientata verso il cielo. E' ciò che si crea adesso e ciò che collega noi agli altri. Per questo l'installazione è interattiva, attraverso gli altri si apre uno sviluppo che parte da me ma che è in continuo cambiamento attraverso il filo.
Immagino quest'opera come tensione fra l'Infinito stesso e il limitato che ancora gli si oppone.
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