There is a light that never goes out
semplicemente una lampadina che per sua natura emette luce. Un’intuizione?
Di certo qualcosa che, anche se a volte la paura dell’ignoto cerca di sopprimere, r-esiste.
L’opera There is a light that never goes out vuole rappresentare la paura, lo sbigottimento
ineluttabile dell’uomo messo di fronte alla propria anima.
Anima intesa come principio di vita e fonte che non si esaurisce.
La tendenza a schierarsi e ad assumere ruoli, a farsi forza in gruppo per fronteggiare ciò
che è ignoto, per sua natura mai completamente spiegabile, risveglia la grande paura
dell’uomo.
La contemporaneità ha dimenticato, o forse rifiuta, il dialogo con i propri spazi interni/
esterni. L’anima non chiede di essere tenuta sotto tiro, ma nonostante questo è
costantemente in pericolo: i fucili infatti sono reali, almeno quanto quell’inesauribile luce.
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