Mediterranean Masterpiece
L’installazione è costituita da duecento sacchetti colmi di spazzatura collocati all’interno della sala espositiva dell’Istituto. Sulla superficie dei sacchetti sono state stampate due textures che riprendono i motivi geometrici disegnati da Ponti per la decorazione di maioliche utilizzate in alcuni edifici da lui progettati in sud Italia.
Punto di partenza del lavoro è lo stereotipo culturale italiano della “facade”, il desiderio di fare “bella figura”. Il contrasto tra la forma elegante dei sacchetti - in perfetta armonia con il contesto architettonico circostante - e la loro destinazione d’uso diviene allusivo delle attuali modalità di gestione della cultura italiana, considerata un bene di secondaria importanza, un materiale di scarto economicamente improduttivo ma che all’occorrenza viene strumentalizzato a scopi meramente politici. Non è un caso che ad ospitare i cumuli di immondizia sia la sala espositiva, così come non è arbitrario che i rifiuti siano quelli accumulati dagli stessi dipendenti dell’Istituto nel corso dei mesi precedenti la realizzazione del lavoro.





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