Ulisse, il navigatore viestano.
Il particolare contribuisce a rendere il tutto, a significare il tutto. Il tutto è fatto di particolari. E di particolari nelle opere di Lidia Croce ce ne sono a iosa. È una caratteristica talmente pregnante dell’artista che non si può prescindere dallo scendere nel particolare osservando una sua opera. Pertanto, davanti a questo “Navigatore Viestano”, ancora una volta siamo stati sollecitati a comportarci così per comprendere a fondo il messaggio caratterizzante del nuovo lavoro della nostra amica.
Innanzitutto, utilizzando i mezzi che la tecnoinformatica ci mette a disposizione, computer e software annessi, abbiamo sezionato - letteralmente - la tela, ovviamente una sua immagine, in due parti, staccando la superiore dall’inferiore. E cominciamo proprio da questa, forse - ma non è detto - la più semplice e meno ricca di peculiarità e segnalazioni. Cosa si vede. Ciascuno di noi può rispondere in maniera diversa. Succede così nel figurativo, dove si rappresentano immagini riconoscibili del mondo intorno a noi a volte fedeli e accurate, a volte altamente distorte. Riguardo alla tela che abbiamo davanti ci troviamo a mezza strada: l’immagine generale è facilmente riconoscibile ma allo stesso tempo distorta. Diremo poi perché.
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