Pietà
In questa rivisitazione della pietà di Michelangelo le figure sono in carne ed ossa. Presenti sotto gli occhi degli spettatori, vivi. Il capovolgimento non è casuale. Un ragazzo, giovane, forse un “ragazzo di strada”, un emarginato, tiene nelle braccia una donna e la mostra ai passanti. E’ lei, una donna agiata, ben inserita nel “sociale”, quella martirizzata dai tempi, ma anche la salvatrice. Riguardando l’opera originale di Michelangelo, pochi notano che la Madonna che sostiene il Cristo è in realtà raffigurata dall’artista come una donna giovane, mentre il Cristo sembra molto più vissuto. Questo concetto appare evidente ed è stato mantenuto nella performance proposta dal gruppo Con.Tatto.
L’intera opera è composta da una fotografia e dal rifacimento “live” della Pietà. La performance deve essere eseguita in una stanza buia, da un lato la foto e dall’altro i performer. La foto appare al pubblico chiara e visibile, mentre i performer sono al buio. Un faro, tipo occhio di bue, gestito dagli spettatori, permetterà, a seconda delle loro scelte, di illuminare solo dettagli della figura. E’ in lavoro sul concetto di vita e morte, della bellezza e drammaticità del mondo contemporaneo dove si guarda alle vicende altrui, anche quelle più drammatiche, con un certo senso di finta drammaticità, indifferenza e voyerismo.
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