Senza titolo n. 51

Senza titolo n. 51

Installazione, Politico/Sociale, Materiali vari, 8x11cm
L'opera è composta di 136 ricevute bancarie, ciascuna rilasciata da una cassa bancomat a seguito di un versamento in contanti. Ogni scontrino riporta, nella descrizione dell'operazione effettuata, un verso del diciassettesimo canto dell'Inferno di Dante Alighieri.
Ad ogni versamento corrisponde un verso dantesco.
Il canto diciassettesimo dell'Inferno si svolge nel terzo girone del settimo cerchio dove ha dimora Gerione, simbolo della frode, e dove sono puniti i violenti contro Dio, gli usurai, cioè tutti coloro che non traggono il loro guadagno né dal sudore né dall'ingegno, ma dal denaro stesso (in pratica tutti i banchieri, secondo la definizione medievale di usura).
Il lavoro utilizza l'oggettivazione dell'opera dantesca e lo straniamento che deriva dal visualizzarla beffardamente impressa su scontrini bancomat quale critica al sistema bancario nella società moderna.

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