Quest'opera prende spunto dalla riflessione riguardante il senso di appartenenza che un individuo crede di dover sentire verso la propria nazione. Il cambiamento sociale, geografico e culturale proietta di fatto ogni paese in una visione più ampia cui non appartiene e in cui diviene ricordo di un modello che si riduce a mero stereotipo. Espressione di una realtà non più riconosciuta. Né all'interno dei confini, né al di fuori di essi. Nel magma della globalizzazione e verso la ricerca del potere personale, in cui cultura, ingegno, arte e passione si seppelliscono sotto strati di mercantilismo, si perde la propria origine che, di fatto, si confonde in una più ampia visione dell'esser parte di un tutto. Un disequilibrio tra “io” e “noi”, tra unicità dell’essere e senso di collettività umana, cui si è destinati a cedere incarnando una lotta tra la morte del "sé" e la resurrezione dell'"essere" e così in entrambi i casi non si possiede più un'identità.
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