Pionta Park

Pionta Park

Questo lavoro è stato ambientato all'interno dell'ex area manicomiale di Arezzo, la mia città, oggi parzialmente recuperata e sede della cittadella universitaria. Sullo sfondo, in completo stato di abbandono, il retro del padiglione degli "Inquieti", destinato ad accogliere sino al 1972 - anno della sua chiusura - i soggetti considerati più "pericolosi". Era il reparto dove più evidenti erano gli aspetti carcerari del manicomio: sbarre alle finestre, porte massicce, chiavistelli, camerette di isolamento prive di qualunque arredo, con il letto cementato nel pavimento. Vi erano abituali contenzioni anche per lunghi periodi.
Di fronte una vecchia fontana dismessa da decenni, che manifesta i segni del tempo e dell'indifferenza collettiva. Non conosco la storia di questo monumento, non sono riuscito a trovarne traccia negli archivi storici. Non riesco ad immaginare come in passato esercitasse la sua funzione, come venisse alimentata e con quali effetti scenici. Un luogo ancora a metà tra i ricordi di un tempo trascorso nella privazione dei sentimenti e la quotidianità della vita dei nostri giorni, troppo distratta per accorgersi che quella fontana e quei luoghi dimenticati hanno riconquistato la loro appartenenza.

Tecnica: Fontana monumentale, 6 cannucce da drink, cisterna di acqua, generatore di corrente, alimentazione idraulica con elettropompa da 0,40 Kw. Fotografia digitale su dibond, 90x130 cm.
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