L'uccello del Paradiso
Sembra quasi che questo immane scontro sia tangibile, come due pugili sul ring. Certo è che guardandosi attorno, sembra che il male abbia vinto tutti i round fin dalla notte dei tempi, ad iniziare da Adamo ed Eva (cacciati dal Paradiso), dai loro figli Caino e Abele (il primo reo di fratricidio) e così via fino ai nostri giorni.
Ma bene e male sono poi così scindibili l’uno dall’altro? Potrebbe uno sopravvivere senza l’altro, o si arriverebbe ad un’omologazione di tutte le cose in un senso o nell’altro?
Gli antichi filosofi ritenevano che il bene fosse direttamente legato al vero scopo della vita (Aristotele) che per l’uomo sta nel condurre una vita felice, cioè un modo di vivere sorretto da aspirazioni giuste e governato dalla virtù. Sintetizzando, poi, il concetto di rapporto tra anima e corpo si può affermare che l’anima buona è equilibrata, armoniosa ed intellettiva. Quindi si può concludere che l’etica non è altro che la Coscienza (e quindi il bene), mentre ciò che non è etico è in-Cosciente (e quindi il male).
L’autore ha qui rappresentato oscure cime montagnose, che, se guardate in un’altra angolazione, altro non sono che il profilo del Diavolo sopra le quali spiega le al un enorme uccello multicolore: il suo auspicio è che alla fine il bene vinca sul male, spiegando le sue ali come a proteggere l’umanità da quella in-Coscienza che l’ha portato alla ricerca spasmodica del benessere e del superfluo, che ha scatenato guerre atroci in nome del dio denaro, che ha permesso che nazioni ricche lasciassero morire di fame milioni di esseri umani, che l’uomo distruggesse la natura per mero profitto economico.
Il bene deve vincere sul male, altrimenti a cosa serve la quotidiana lotta per la sopravvivenza?
Commenti 9
Grande rappresentazione per un pensiero che dovrebbe far meditare tutti.
Bravo e complimenti!
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