DOG SAVE THE QUEEN
Mi impedisce di leccarmi le ferite quando nessuno mi controlla continuamente e scrupolosamente.
Indossarlo cambia la percezione delle distanze e delle possibilità; la distorsione della realtà è data dalla frustrazione del non riuscire a raggiungere Qualcosa. La visione dell’esterno diventa deforme, circolare e limitata.
Mi costringe a movimenti forzati e mi conferisce sembianze aliene/animali/regali.
Ho paura delle differenze tra uomini e animali.
Sembra che non si possa mai parlare di un’effettiva distanza o di un’effettiva lontananza perché non può esserci l’una in assenza dell’altra. Non saprei mai dire quando sono realmente vicina a qualcosa o quando lo sono solo virtualmente, né quale delle due possibilità sia preferibile.
Il collare elisabettiano consente di inquadrare l’obiettivo con la certezza di non raggiungerlo nonostante sia apparentemente vicino, come un’aureola di impossibilità che preserva dall’apertura delle ferite che un’ipotetica reale vicinanza potrebbe causare.”
Toglierlo significa terminare un periodo di convalescenza e timore necessario al superamento del dolore.
Anna De Luca
Commenti 4
bravo
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