Messaggio 3, il pianeta sta bene, è la gente che è fottuta.
Detto questo, credo che la crescita artistica e culturale di un individuo che tenta di relazionarsi con “il resto del mondo” vada costruita in modo intimo, all'interno di un ambiente eterogeneo e ristretto.
Per questo motivo tutto quello che faccio si relaziona ad una realtà ben precisa, un momento esatto da cui trae forma e spunto.
Molti sono gli elementi che compongono quest'opera, ma per farla breve mi concentro su una visione del pianeta terra – ritrovata nel libro New Italian Epic di Wu Ming (ed.2009) – che riporta tutto ad una dimensione al di fuori di ogni concetto astratto, politico, sociale, ma semplicemente lo descrive secondo il suo ciclo vitale di pianeta destinato, prima o poi, a trasformarsi in una gigante rossa; questo concetto è coronato da un'altra citazione esternata dal comico americano George Curlin, che in risposta alle enormi problematiche legate all'inquinamento risponde con questo verdetto: il pianeta sta bene, è la gente che è fottuta.
A questo punto la citazione è esplicita e quello che mi interessa è che ogni fruitore del mio lavoro, invece di cercare motivazioni intrinseche o spiegazioni ideologiche di quello che vede, rifletta su ciò che vede, ritrovando autonomamente il proprio percorso emotivo di fronte al lavoro stesso. In aggiunta il mio interesse è quello di risvegliare una componente di sguardo attivo/emozionale nei confronti del lavoro stesso, piuttosto che un processo di convincimento dovuto a giustificazioni teoriche o abilità nella parola.
Concludo con altre due citazioni:
1. Dal testo di: Morire - CCCP, 1985:
“esiste una sconfitta pari all'essere corroso, che non ho scelto io, ma è dell'epoca in cui vivo”.
2. Da una conferenza tenuta da Jerry Saltz all'Expo di Chicago nel 2012:
“l'arte non va capita. L'arte va vissuta. Nessuno ascolta una canzone e dice, – mi spiace, non la capisco –. Nessuno ascolta Mozart e dice – non l'ho capito! – . Nessuno mangia una crème brulée e dice, – non so, non la capisco, va spiegata –“.
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