Prelievi H3/X/Y classe E (Pettino, L’Aquila)
Ho voluto provare a combinare la tecnica di restauro architettonico dello strappo e dello stacco di affreschi, ricollegandomi così a una necessità storica, sociale, culturale di conservazione della memoria. Parlo di una memoria recente, contemporanea, una memoria di tutti, collettiva, di chi viveva nelle periferie aquilane, le più recentemente costruite in città, eppure le più violentemente colpite. Una memoria che per alcune persone rimarrà storica, anche se il tentativo apparente sembra invece quello di provare a tacere i fatti. Per questo mi sono recata a L’Aquila provando così a “salvare” qualche testimonianza edilizia, che per alcuni di noi è già storia, e così dovrebbe essere per tutti.
La scelta di presentare un trittico (di cui qui in foto si vede solamente un particolare) dialoga sia con la tradizione pittorica medievale e moderna, che con la forte simbologia aquilana intrisa di religione, paganesimo e misticismo. In particolare il numero 99 (multiplo di 3) ricorre in ogni angolo della città: 99 fontane, piazze, chiese, rintocchi della campana ecc... Una leggenda più che una certezza storica, una credenza che gli aquilani si passavano di bocca in bocca e che tenderà sempre più a scomparire data l’attuale chiusura del centro storico: quello spazio comune in cui l’immaginario culturale di un popolo vive e si sviluppa.
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