Olea

L’installazione Olea vuole essere una riflessione sulla concezione tutta umana del tempo e sulla ciclicità dell’esistenza, nel suo continuo alternarsi di vita e morte.

L’uomo riesce a interiorizzare il concetto di tempo solo confrontandolo con la cosa più tangibile che ha: la propria vita. Per l’essere umano la durata di una vita media, settanta, ottant’anni è già di per sé un lungo lasso di tempo. Confrontando però questo periodo con i “tempi” della Natura (la terra esiste da più di cinque miliardi di anni), queste poche decadi rappresentano meno di un brevissimo istante.

L’installazione, composta di una spirale di rame inserita sul tronco di una pianta di ulivo, si sviluppa in due tempistiche differenti.
La prima parte dell’opera sarà conclusa quando la spirale di metallo sarà totalmente assorbita dal tronco dell’ulivo, presumibilmente dopo la morte dell’artista fra una cinquantina d’anni.
La seconda parte inizierà quando questa pianta secolare morirà e rimarrà solo la spirale di rame con la sua incisione, e si concluderà con il disfacimento del minerale nei millenni.

Sulla spirale di rame è incisa una frase tratta dalla Trinità di Masaccio: ”Voi siete ciò che io ero, voi sarete ciò che io sono”.