Regreso
Ci si immerge in una dimensione introspettiva di fronte a vite sconosciute, ritrovando inevitabilmente nei volti e nelle persone ritratte qualcosa che ci appartiene, attivando agnizioni, ricordi e memorie collettive.
In quest'opera l’atteggiamento di mera descrizione ha l'intenzione di interpretare il ruolo delle “reliquie”; in questo caso rappresentata da una foto di scolaretti; che hanno la capacità di raccontare storie, emanate dai dettagli cancellati dal tempo.
La mano dell’artista agisce come quella di un collezionista, che indaga i cimeli della propria vita e di altre persone, sovrapponendo personale ed estraneo in una sorta di “archeologia del ricordo”. La riflessione artistica si incentra sulla nozione di identità individuale, che ci sforziamo di mantenere e nel grado in cui essa si perde nel cammino dell’esperienza collettiva.
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