CAPRA! (GOAT!)
"«Capra!» scultura con la quale Messana vince il primo premio al X PNA del 2013. Esposta al Museo de "Il Cassero" di Montevarchi nella sala miscellanea, attorniata dai ritratti della collezione permanente con i quali sembra dialogare.
Si tratta di un busto d’uomo con testa caprina, realizzato in vetroresina e stoffa. La policromia di quest’opera, che caratterizza tutte le sculture in mostra, è data dalla necessità di realismo e legata all’ altra tecnica praticata dall’ artista, quella pittorica.
L’idea prende spunto dalla prolungata e ripetuta esclamazione - Capra! - pronunciata dal
critico e storico dell’arte Vittorio Sgarbi. Tale critica è stata più volte mossa, durante alcune
discussioni, contro coloro che sostenevano idee a lui contrastanti.
Lasciando a ciascuno il giudicare tale l’atteggiamento, la parola “capra” indica l’ignoranza, la mancanza di fondamento veritiero e l’assenza di sapere dell’uomo. In quest’ottica «Capra!» è la manifestazione del rifiuto, da parte dell’umanità, di conoscere i drammi sociali che affliggono il nostro contemporaneo, ma allo stesso tempo, la presenza del leone rosso, simbolo della Biennale di Venezia, presente sul taschino della giacca della figura, orienta l'opera ad un'altra interpretazione di denuncia del sistema, e questa volta il bersaglio pare il mondo dell’arte, specificatamente quello delle esposizioni ufficiali e internazionali, luoghi elitari e circoscritti dove non sempre è la bravura a prevalere e ad essere riconosciuta, bensì fattori commerciali e mercantili, talvolta profondamente estranei alla genuina creazione artistica.
L’opera ha una forma apparentemente ironica ma, in realtà, è anche rappresentativa di una
condizione esistenziale, nella quale il visibile è ingannevole ed illusorio.
Secondo la filosofia di Schopenhauer infatti, l'illusione copre il volto delle cose, velando la loro essenza autentica, o come riteneva Pirandello, la realtà esterna pur essendo unica ed immutabile, nasconde centomila realtà, tante quante sono gli individui, i quali si nascondono dietro una maschera.
Le opere di Fatima Messana nascono dall’esigenza profonda di comunicare il disagio sociale, sono
sculture “dirette” e fortemente concettuali o, come lei ama definirle, visioni pure, espressioni che
sorgono autonomamente dalla sua interiorità."
Testo critico di Federica Marrubini
Commenti 1
...brava ottimi lavori!!!
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