Flora. L'altra galassia

Flora. L'altra galassia

Pittura, Filosofia, Figura umana, Olio, 60x70cm
MARIO GIANQUITTO
FLORA. L’altra galassia
Olio su tela- 60x70-2013

(a cura di Maria De Michele)

L’esuberanza teatrale del dipinto “Flora. L’altra galassia” perde la fissità della posa per divenire viva e tangibile. Un inno all’armonia dove realismo e virtuosismo scuotono il fruitore per il modo fantasioso e spregiudicato dal quale traspare un’arte, quella pittorica, emozionale, condotta da Mario Gianquitto con una logica e una razionalità che si dipana nel turbinio di una veste fluttuante, vaporosa, volutamente esasperata, cromaticamente esplosiva.
La contemporaneità è assoluta e centrale, intrisa nel volto di una donna di oggi. Gianquitto in ogni sua opera elabora proposte innovative e vitali che si esplicano sul piano non solo artistico ma anche culturale. Al centro del dipinto, col fine di puntare il dito contro la sua bizzarria, Mario Gianquitto inserisce nella composizione l’opera marmorea “Flora” dello scultore genovese Filippo Parodi (1630-1702), rinnovando il barocchismo dal fardello forma d’arte pedante ed arzigogolata.
Nei forti contrasti di luce ed ombre gli elementi del dipinto suggeriscono una proiezione verso lo spazio circostante, talvolta angusto per le sue necessità compositive, dove grazie ad una resa attenta prospettica e volumetrica esso diviene infinito ed indistinto. Ogni personaggio delle opere dell’artista ha una sua caratteristica fisica e psicologica che non fa capo a nessun stereotipo. Il fruitore magnetizzato dagli occhi cerulei, cristallini, le labbra carnose e morbidamente dischiuse, l’ovale delicato racchiuso da una chioma setosa e lucente della figura femminile subisce il fascino degli intimi meccanismi della mente e le convulse passioni che hanno motivato l’autore. La mantella è pura astrazione del panneggio, il tessuto sembra retto dall’aria, la voluminosità si tramuta in leggerezza, la stoffa prende vita indipendentemente dalla materia pittorica dove la riproduzione fantastica della realtà è finzione che vive di luce propria. Gianquitto gioca con i colori per allontanarsi dall’ovvietà, marchia con il suo timbro la potenza dell’arte.
Le braccia della figura sono aperte per accogliere in seno una parte di storia, l’autore ama riscrivere il passato, una modalità di evasione, guarda indietro di sé per consolidare la vittoria sulla propria memoria.
Le mani morbide, dalle dita affusolate, dalle unghie laccate, nella loro estremità toccano il nulla, alla ricerca di un appiglio, la loro postura non è segno di resa ma piuttosto di una richiesta, una preghiera.
Dinanzi al dipinto “Flora. L’altra galassia” il fruitore d’immagine proietta su di esso la propria, in un gioco speculare che lo avvolge in un groviglio inestricabile di emozioni dove il volto senza dolore della figura ha dentro di sé un corpo inimmaginabile che resiste alla morsa delle spire del tempo. L’esperienza di Gianquitto sulle tecnologie antiche e moderne gli consente il raggiungimento del suo obiettivo, quello di restituire attraverso le sue opere la verità soggettiva, il sentimento visivo generato da un volto, un incarnato,un tessuto.
Flora sembra respiri con noi, come in un fotogramma l’artista riesce a raccontarne la storia, il magico momento quando percezione estetica e opinione del mondo mettono a frutto una coincidenza miracolosa. In una società di idee deboli, senza forti ideali, il ritrattismo di Mario Gianquitto è una lezione di estetica dove l’enunciazione di simboli, in questo caso la scultura di Filippo Parodi, costituisce il solido ancoraggio al proprio patrimonio culturale. L’opera è minuziosa, ogni particolare è curatissimo, riflessi cromatici, espressione, pongono Mario Gianquitto tra gli artisti senza tempo, la sua creatura, presa inizialmente come pretesto, viene dirottata per un territorio più intimo, un ambito sacro che è impossibile violare, contemporanea apparizione che sembra appartenere ad un'altra galassia.

Piace a 3

Commenti 0

Inserisci commento

E' necessario effettuare il login o iscriversi per inserire il commento Login