Il luogo dove dissolvo i miei conflitti interiori: io non sono soltanto il mio Ego. Rabbia
Ho varie opinioni riguardo me stessa, come dovrei essere, come mi piacerebbe essere e forse come sono realmente. Non sono in grado di definire precisamente me stessa, ma in alcune occasioni, riesco a vedere chiaramente quella parte di me che chiamo il mio Ego e che si manifesta in una duplice forma. Questa serie di fotografie rappresenta l’incontro delle mie parti intime: i due personaggi sono entrambi degli auto-ritratti. Riconosco nei due soggetti le espressioni del mio Ego: l’una è la parte socialmente corretta che vuole essere accettata dall’ambiente circostante ed è impaurita dal giudizio degli altri, non vuole assolutamente mostrare alterazioni del suo stato d’animo e minimizza le sue emozioni. Questa parte affronta quella che sta cercando di evitare, la sua controparte rappresentata da una forte emozione, nata e tenuta in vita da un continuo pensiero sotterraneo. Paradossalmente la prima non esisterebbe senza la seconda. Finché non si incontrano, io vivo un forte conflitto interiore, spesso non esplicitamente manifesto, neanche a me stessa. Quando permetto che avvenga l’incontro di queste parti antagoniste, inizialmente sono terrorizzata dello spaventoso conflitto che inevitabilmente accadrà, poi lentamente comincio a accettare la mia inadeguatezza e fragilità. Essere allo stesso tempo la fotografa dietro la macchina e i due personaggi fotografati, mi permette di rappresentare nel mondo materiale il luogo dove questo incontro avviene, che è uno spazio interiore, un luogo che non appartiene alla realtà concreta ma che tuttavia è reale e esistente. Questo spazio è il luogo dove io posso dissolvere i mie conflitti interiori.
3 Rabbia
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