La scultura “NOSA”si inserisce nell’ambito della ricerca di Francesca Petronici sulle forme naturali, infatti, NOSA è il nome di un fiume, il Rio la Nosa, che scorre sulla montagna Calvana dove si trova il suo studio. Il fenomeno qui osservato è l’azione dell’acqua che nel tempo erode la roccia calcarea producendo al suo interno profonde lacune di forma morbida e arrotondata. La ricerca che scaturisce da questa occasione naturale affronta la complessità del rapporto pieno-vuoto. Il pieno avvolge il vuoto o forse si potrebbe meglio dire che il vuoto riempie il pieno. La materia, il corpo della realtà sono solidi nel senso consueto cui siamo abituati? Il vuoto è un’assenza o ha una sua sostanza? Questa scultura pone con estrema eleganza formale questo tema. Il pieno della roccia calcarea (resa qui dall’uso della terracotta bianca) è come un corpo naturale, un contenitore il cui contenuto è pura luce. La bellezza di questa scultura risulta dalla comprensione e dall’interpretazione di questo rapporto e del suo equilibrio formale e concettuale.
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celeste,
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