Le pagine ingiallite di una vecchia edizione della Divina Commedia stampata negli anni ’50 diventano il supporto per la mia rilettura attuale, critica, ironica e un po’ dissacrante che colma la distanza tra passato e presente, tra l’uomo di ieri e quello di oggi, lontani l’uno dall’altro soltanto nel tempo, ma uguali di fronte alle debolezze insite nell’animo umano.
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celeste,
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