Ecco che il desiderio d'introspezione, l'attrazione per ciò che non si svela, la voglia a volte di galleggiare nella malinconia, ci fa appendere al chiodo l'allegria più pura. I pensieri diventano contorti e lo sguardo comincia a perdersi entro realtà soggettive e sconfinate. Inizia così, con indosso un saio tipico dell'asceta, il cammino verso le verità più nascoste. Sarà nel ritorno all'originaria innocenza, ma carichi di saggezza acquisita, la più completa delle personali realizzazioni.
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celeste,
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