dentro le tracce - zona salva
Attraverso l’acqua si visualizza ciò che è nascosto nel continuo fluido. Di conseguenza, è il liquido stesso che fermandosi diventa materia vera e propria all’interno di un mezzo ibrido che è il video. Non mi basta rimanere “fuori” e osservare dall’esterno ma voglio entrare dentro le tracce e sentire la loro storia probabile lasciata da un oggetto anonimo. Quelle tracce che si trovano fuori l’acqua, mi portano ad una mia visione ed esperienza personale che il fluido è capace di evocare. Il liquido non è soltanto un involucro che avvolge il corpo sin dall’inizio ma è altrettanto un elemento sempre mutabile di continuo movimento. Per la sua capacità di trasformazione e adattamento, l’acqua diventa la pelle dell’ibrido, cioè del video stesso. Attraverso questo confine sottile si formano delle immagini di luce e ombra ed è questo momento dell’incontro che rivela l’esistenza delle cose.
Evitando un luogo, si possono toccare cose in mezzo, dove non esistono delle frontiere. Il mio sogno di sentire di meno il peso della barriera nazionale mi porta ad uno spazio dove la gente non si sente estranea perché sa di venire dalla stessa materia: il liquido.
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