Con una costante partecipazione espressiva, immaginativa e poetica Mario Gianquitto usa il linguaggio pittorico con spirito letterario. Nell’osservare quest’opera viene alla mente una frase di Guérard “Guardando il mare il senso si perde e la coscienza si inabissa”. La raffigurazione dell’assieme è plastica, con una sua profondità, è movimento inventivo che propone la bellezza come spartito di armonie, è un soffermarsi con lo sguardo senza reprimere il senso di meraviglia.
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celeste,
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