ANGELUS NOVUS
TESTO DI TARYN FERRENTINO
- Un muro in disfacimento rivela un volto. Snaturandosi o ri-naturandosi perde la sua fattezza per assumere ad ogni sguardo che lo incontri una-molte identità.
Resti del tempo: strutture in rovina, pareti nutrimento di muschi e muffe, costruzioni che lentamente e incessantemente ritornano natura, rivelando trasformazioni. Artificio o natura? L’opposizione non ha più motivo: ciò che era separato si rinsalda e la realtà si rimescola in una nuova e vitale complessità.
Lo sguardo di chi osserva qui non divide, si cerca nelle cose, rassomigliandogli: non più oggettivizzante, ora soggettivizza, scoprendo similitudini fra se stesso e la realtà. L’oggetto si fa allora corpo, significando l’inclusione: mostra l’irriducibilità di un nuovo legame organico fra uomo natura e cose fondato su una relazione di interdipendenza.
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