Foglie
Durante un “seminario” sul foro stenopeico ho capito quindi che questa sarebbe stata una buona occasione per riflettere su questo parallelismo tra queste due mie passioni, la fotografia e il buon tè orientale. Il punto di partenza è stato il parallelismo tra la lentezza del foro, necessaria a produrre una immagine, e quella dell'infusione. Ho provato quindi a rappresentare me stesso attraverso una azione quotidiana, i cui ritmi, lenti e rilassati, ben si sposano con l'esperienza della fotografia stenopeica; dal momento della scelta (delle foglie da una parte e del mezzo e supporto fotografico dall'altra), fino al risultato finale (il tè ben riuscito e la foto esposta correttamente) a farla da padrone in questo mio autoritratto è la spontaneità delle piccole cose, la quiete che trovo nel realizzare me stesso in queste mie due passioni, la piacevole essenzialità di questi momenti.
Ciò che mi rappresenta particolarmente è la ricerca di brevi tregue per staccarmi dalla vita contemporanea, piccole pause in cui metto da parte l'interesse frenetico per mille cose, e mi dedico invece a cercare un momento di calma, o un momento per leggere accompagnato dal profumo del tè.
Nel comprendere meglio la scatoletta che avevo davanti a me per realizzare queste foto, ho anche apprezzato la semplicità di questo mezzo fotografico, capace di stupire, incuriosire e affascinare con poco; la stessa semplicità che ritrovo in quelle delicate foglie spezzettate, che semplicemente infuse in acqua regalano sensazioni e sapori sempre nuovi e intensi.
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