Attesa
L'utero è come uno spazio universale, è ovunque e non è da nessuna parte. L'utero diventa la strada, la città dove viviamo, dove ci spostiamo. Gli spostamenti fatti in grembo, persi nell'oblio della non-coscienza, persi prima di avere memoria, si trasformano col tempo negli spostamenti, più o meno arbitrali, che facciamo sulle nostre gambe e che ci portano in città lontane, straniere. Così si passa dall'essere re del proprio mondo uterino, all'essere sempre e comunque stranieri in terra straniera. Così ogni persona passa la vita a cercare il proprio luogo, spostandosi continuamente, senza trovarlo mai. Perché nessun luogo è il "nostro" luogo ma ogni luogo ha qualcosa di quel posto originario. E ogni strada è solo un momento di attesa e transizione dove si prova a tracciare quel luogo ideale. Fino alla prossima fermata.
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