Notturno#20
Brevi attimi in cui il tuo occhio percepisce forme e colori, a volte familiari, che ti portano indietro con la mente a ricordi di città e paesaggi vissuti. Ogni volta è uno spunto, un richiamo verso un artista o un suo lavoro, un film, una storia e questo ti permette di riportare su un supporto ciò che è stato digerito dal pensiero.
La mente lavora costantemente in questo senso, giorno e notte, ogni volta che intraprendi un nuovo viaggio, che sia per lavoro o di piacere, il tuo occhio cattura l’immagine che immediatamente viene rielaborata dal pensiero e associata ai ricordi.
Se questo scambio è fortemente presente durante il giorno, per la nitidezza dei dettagli, il processo è ristretto o tende all’aspetto puramente oggettivo. Diversa è la notte con le sue ombre, più scure del buio, le sciabolate di luce di caravaggesca memoria, tutto ha il fascino dell’indistinguibile e la sensazione diventa insistentemente soggettiva e astratta.
Il paesaggio, celato dall’oscurità, si rivela a poco a poco attraverso l’ombra di una casa, il profilo delle montagne o di un’insenatura, dalle insegne luminose, dai proiettori delle auto sulla strada che aprono piccoli squarci di realtà.
Il resto…? Il resto è fantasia!
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