Certi tesori esistono soltanto per chi batte per primo una strada nuova. Questa è la conclusione del racconto La strada che non andava in nessun posto di Gianni Rodari. Recuperare allora nel gesto conclusivo di un'opera le impronte tracciate di un nuovo percorso. Ogni opera d'arte contiene potenzialmente tutte le altre. Conseguentemente una strada che non porta da nessuna parte conduce altresì dappertutto. Da queste ed altre considerazioni nasce l'opera intitolata a Gianni Rodari. Il lavoro consiste in un segnale di direzione stradale indicante come destinazione un qualsivoglia OVUNQUE. Un punto di partenza ma non di arrivo. Una prospettiva al rovescio dove la fine va a coincidere nel titubante avvio. Si tratta dunque di un progetto di arredo urbano a carattere evocativo.
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celeste,
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