hello dolly! # 3
Un futuro prossimo quello rappresentato in Hello Dolly, nel quale dell'umanità non resta che una bambola vagante in uno scenario di degrado e di cementificazione indiscriminata, che ha ridotto la Terra ad un cumulo di edifici vuoti e dismessi. Dolly, la protagonista, ha chiaramente una rilevanza metafisica ispirata ai manichini antropomorfi di De Chirico. E' una forma vuota, un contenitore senza anima di immagini, ricordi e sensazioni vagamente umane; è la proiezione intellettuale dell'uomo. Le sue forme plastiche anonime rendono ancor più forte il senso di perdita dell'umanità, divenendo simbolo di un'era vuota e consumista, che metterà in ginocchio il nostro mondo. Suggestioni cinematografiche e letterarie sono alla base di ogni immagine, in cui spicca il forte richiamo alle ambientazioni fantascientifiche di Philip Dick e del filone che ha ispirato. I simboli del consumo della nostra epoca, spogliati della loro funzione, diventano dei totem adorati solo da una bambola, senza anima e senza intelletto, mostrando uno spaccato su un futuro verso il quale ci stiamo inesorabilmente avviando.
Testo di Emanuela De Luca
Commenti 5
grandi o piccoli sono uno spasso, anche tu dolly se passi da parma ikea ti lumo.
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