Art arrest
L’idea è di puntare la mia telecamera su un obiettivo reale metropolitano, per riprendere ciò che realmente accade in quel luogo, senza nessun intervento prestabilito da parte dell’uomo, senza tantomeno consapevolezza da parte delle persone riprese.
Una vera e propria “candid camera”, nella quale tutto può accadere.
E’ la città ad essere protagonista, ed un angolo diventa involontario palcoscenico di tante storie.
Questo angolo non invade l’intero quadro, ma solo una piccola porzione, per evidenziare che, mentre la fotografia ferma un istante, il video ha il potere di raccontare molti attimi, molte storie.
Dal punto di vista tecnico, per ottenere ciò ho fotografato e ripreso con telecamera dallo stesso punto di vista le insegne luminose di varie metropoli, per poi realizzare opere che mettano in contrasto la staticità della fotografia con il dinamismo del video.
La peculiarità di questo video, girato a Las Vegas, è che, dato che ad un certo punto proprio davanti alla mia videocamera un poliziotto in moto ha fermato una automobilista, il soggetto della scena è mutato: dalle insegne luminose si è spostato all’intervento del poliziotto, divenuto involontario protagonista dell’opera, fino a quando il poliziotto non si è reso conto di essere ripreso e mi ha intimato di spegnere la videocamera, pena il mio arresto.
Questo “errore”, o lapsus, avrebbe potuto danneggiare l’opera, e invece è l’intervento inconsapevole che arricchisce la mia ricerca.
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Videophotography: digitally processed photo backlit by LEDs and video on digital frame
cm. 62 x 90
Year 2011
Foto elaborata digitalmente retroilluminata da led e video su cornice digitale
cm. 62 x 90
Anno 2011
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