BON NUIT
La mia scelta di riprendere “in movimento” dei soggetti fermi, in questo caso dal finestrino di un treno in corsa, è un pretesto per abbandonare questo storico scopo dimostrativo o di cronaca, a favore della ricerca di una poetica della quotidianità, attraverso una sorta di astrazione estetica causata da quel “mosso” che insieme allo “sfuocato” costituiscono i lapsus più banali dei fotografi principianti.
Questo semplice progetto consiste nell’usare la macchina fotografica semplicemente come uno degli infiniti strumenti per poter fare Arte.
Gli elementi fondamentali sono il buio (le foto sono state fatte arrivando all’alba a Parigi), il movimento
(le riprese sono state fatte dal finestrino del treno in corsa) e il risultato è la fusione di luci e colori, successivamente filtrati al computer con un software foto-grafico e stampati con procedimento digitale su carta martellata.
Le immagini “sfuocate e mosse”, ottenute scattando in movimento, risultano indeterminate e rarefatte, la fusione di luci, sagome, colori e zone buie determina e attribuisce loro peculiarità pittorica ed emozionale.
Il risultato è una raccolta di trasfigurazioni fantastiche e astratte o sfumate della realtà: una serie di immagini e di colori di un paesaggio quotidiano, che solitamente non consideriamo, perché la routine quotidiana spesso non ci lascia il tempo di "guardare". Sono immagini che per l’occhio esistono solo per un attimo ma che, complice lo strumento fotografico, possono diventare Arte.
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