Douro

Douro

Fotografia Digitale, Povertà, Politico/Sociale, Tecnica mista, 30x22cm
Douro è il fiume che divide la città di Porto da quella di Villa Nova de Gaia in Portogallo. Il Portogallo rimane una delle nazioni più povere del continente. La crisi che affligge il Portogallo non solo colpisce l'economia del paese, ma soprattutto danneggia i più vulnerabili bambini. Centinaia di questi vivono in povertà con scarse quantità di cibo. Camminando lunghe le sponde del fiume mi sono imbattuto in un gruppo di "meninos de rua": erano i primi d'agosto e l'afa si faceva sentire prepotentemente. Così i bambini hanno incominciato prima a fare il bagno tuffandosi dalle rive del fiume, poi presi dall'entusiasmo, un pò per gioco, un pò per sfida, sono corsi sull'altissimo ponte che attraversa il fiume e che unisce le due città. Sono corso insieme a loro e ho scattato queste immagini mentre si tuffano da quaranta metri. Nei loro sguardi, nei loro volti dai tratti anni trenta, quasi appartenessero ad un tempo andato, riuscivo a scorgere la paura e l'emozione che solo un confronto così duro può suscitare in un bambino: nessuno sembrava poterli fermare.
Tornai da quel viaggio convinto di aver scattato delle immagini bellisime. Fin qui tutto bene, sino al giorno dello sviluppo delle diapositive: avevo ammonito il responsabile del laboratorio fotografico di prendersi cura di quelle immagini. Gli avevo lasciato un bottino di circa una ventina di rulli da sviluppare, scattati tra la Spagna e il Portogallo con le istruzioni dettagliate per i vari "tiraggi" e "cross process". Avevo infatti deciso di rischiare un avventuroso sviluppo inverso di alcune diapositive che mi avrebbe consentito di avere un forte contrasto e saturazione su alcune vecchie Agfa che conservavo gelosamente. Ed è qui che si è generato il lapsus: non so dire in realtà di chi possa essere stato l'errore, se mio o del laboratorio, ma è andata a finire che i rulli da sviluppare normalmente sono stati processati in "cross" e quelli che non dovevano essere "tirati" ad 800 asa sono stati sovraesposti: un vero e proprio disastro insomma.
A casa ho incominciato a scansionare nervosamente le immagini, ma neanche un vero mago di Photoshop sarebbe riuscito a recuperare le informazioni che erano state bruciate in fase di sviluppo: contrasti altissimi che si tramutano in vere e proprie bruciature sull'immagine. Poi osservando meglio e con calma, dopo innumerevoli tentativi di recupero delle informazioni, ho deciso di lasciare le immagini così come erano: avevano acquisito un certo fascino, anni trenta appunto, proprio come i volti dei bambini nelle immagini; un sapore antico che armonizza il contenuto e la forma e da vita ad una vecchia/nuova immagine.
Il taglio e il finto bordo da stampa antica aggiunti in seguito hanno reso queste immagini ancora più ricche di significato intrinseco; in più la patina dorata che avevano assunto le immagini è sia concettualmente che implicitamente in linea con il nome del fiume che poi dà anche il nome all'intero lavoro: Douro appunto, ricorda l’oro, per il vino di Porto, di fama mondiale, che si produce nell’anfiteatro creato dalle sue sponde, e per le tonalità dorate che avvolgono la città alla sua foce.

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