Un paesaggio che normalizza l'errore come possibile elemento della sintassi compositiva dell'immagine. Un errore ambiguo, che insinua il subdolo gioco della citazione consapevole dell'errore, della prassi cosciente di chi si struttura (come artista?...come Uomo?) di relativismo: se nessun codice è assoluto, l'errore cos'è se non incidente rivelatore della mancanza di appigli certi, del nostro essere instabili ombre sempre in bilico su una precaria storia?
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celeste,
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