CHIARO
Questa serie di fotografie che saranno le più rappresentative del mio linguaggio e del mio lavoro, sono nate proprio da un vero errore che mai avrei pensato così importante. In pratica tutto partì da una errata impostazione degli ASA della mia reflex nel 1984. Ero in riva ad un lago e c'era un pescatore lontano su di un pontile....Scattai la foto , intenzionato già a sovraesporre,ma in realtà la diapositiva risultò totalmente trasparente.Era rimasto impresso solamente quel piccolo omino in disparte....L'acqua si era unita al cielo.... Stranamente non la buttai e solo dopo qualche anno provai a stamparla. Da quella stampa prese avvio veramente tutta la mia filosofia . Già facevo immagini chiare, con colori sobri o desaturati in linea con Luigi Ghirri che conobbi in quegli anni, ma da quel momento iniziai un mio percorso più minimalista, chiarista, portando all'eccesso la sovraesposizione in molti casi, così da risultare una poetica con grandi spazi e senso di silenzio e pace.
Senza quell'errore non avrei forse mai avuto il coraggio di estremizzare il mio "chiarismo" e di trovare un linguaggio mio più personale.
Già di per se la macchina fotografica, in quanto macchina, contiene già errori, essendo diversa dal nostro occhio. Tutto sta nel farli nostri.
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